sabato 16 marzo 2013

IL BIANCOSPINO






  Famiglia rosacee

  Genere  Crategus

  Specie  Oxyacantha

               Biancospino







Spine secondarie è l'origine etimologica del biancospino, il suo nome botanico infatti, Crategus Oxyacantha deriva dal greco e fa chiaro riferimento alle molteplici spine robuste e acute che ricoprono i rami di questo arbusto.

Crategon o crateogane era anche il nome con cui i latini chiamavano il cuore, il cratere da cui esce il sangue per espandersi in tutto il corpo; ma anche il recipiente in cui veniva mescolato il vino e l'acqua, configurabili col flusso arterioso e venoso, ad indicare le funzioni di questa pianta, rivolta al sistema cardiocircolatorio e ai suoi problemi.

Il biancospino è conosciuto per i suoi frutti fin dalla preistoria, e nel medioevo con i suoi frutti essiccati e stagionati si otteneva una farina per la panificazione. Il fusto e i rami venivano invece usati per attrezzature che dovevano sopportare grandi sforzi.

La volontà, secondo una leggenda del ciclo bretone è nascosta nel biancospino, perchè tra le sue fronte dorme mago Merlino, trasformato in pianta da Viviana, dopo che ella gli ebbe carpito tutti i segreti della foresta broceilande. Merlino si innamorò di Viviana (ovvero colei che ha la vita) e gli insegnò le arti magiche, pur sapendo che le avrebbe usate contro di lui. Per incontrare Merlino e farlo sprofondare in un sonno ipnotico, Viviana si servi del biancospino, che agendo sul sistema nervoso e sul cervello, favorisce il rilassamento, l'allentamento dei freni inibitori, e cosi lo trasformò in un arbusto di biancospino.

In seguito divenne simbolo di verginità, in quanto i suoi fiori vennero associati alla Madonna, non fu altro che una trasformazione di un antichissima tradizione pagana che associa il biancospino a Maia dea della fecondità e del risveglio della natura in primavera, cui era dedicato il mese di maggio.


Cresce nelle macchie e nelle siepi e fiorisce in aprile e maggio, è una pianta perenne e publescente, alta da 1 a 3 metri, ha rami fitti e spinosi e foglie lucenti suddivise in 5-7 lobi, con bordo seghettato. I fiori precoci e rosei, sono raccolti in corimbi semplici o composti. Il frutto è carnoso ed è formato dalla concrescenza del ricettacolo con l'ovario.

Per quanto concerne le applicazioni il biancospino è un calmante del sistema nervoso in genere, esercitando le sua azione lenitiva sul simpatico, in particolare regola le pulsazioni cardiache riducendo la tachicardia e migliora la sintomatologia che è collegato con esso: pressione alta e le sue conseguenze, eccitabilità, nervosismo, insonnia, ronzii, vertigini, corregge sia ipotensione che l'ipertensione.


1) Infuso: gr 40 di fiori secchi o freschi di biancospino, gr 20 di passiflora sommità, gr 20 di leonorus cardica foglie, gr 20 di tiglio fiori, da prendere un cucchiaio per tazza due o tre tazze al dì , è da ricordare che l'infuso di biancospino ha un sapore delizioso e questo infuso in particolare è indicato nei distrurbi cardiaci.

2) Infuso: gr. 40 di biancospino fiori, gr. 30 di valeriana radice, gr .20 di melissa foglie, gr 20 di passiflora sommità, specie di infuso sedativo da prendere un cucchiaio per tazza,  due tre tazze al di.

3) Tintura: gr10 di biancospino, ml.50 di alcool. Se ne prendono  40-50 gocce prima di ogni pasto, da prendere prima di coricarsi, in caso di insonnia. 

LEMEY


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