AFRODISIACO
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Aumenta il desiderio e l'eccitabilità
sessuale
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AMARO o STOMACHICO
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Aumenta l'appetito è la secrezione dei
succhi intestinali.
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ANAFRODISIACO
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Diminuisce il desiderio e l'eccitabilità
sessuale.
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ANALETTICO
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Stimola transitoriamente l'attività
circolatoria e respiratoria bulbare.
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ANALGESICO
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Allevio o elimina, anche temporaneamente,
il dolore.
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ANESTETICO
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Provoca insensibilità a tutti gli stimoli
sensoriali, compresi quelli dolorifici.
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ANTIACIDO
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Riduce l'acidità dei succhi gastrici.
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ANTIBIOTICO
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Contrasta la crescita dei batteri e ne
provoca la morte.
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ANTIDIAFORETICO
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Riduce l'eccessiva sudorazione.
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ANTIDIARROICO
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Contro la diarrea.
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ANTIECCHIMOTICO
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Favorisce il riassorbimento dei coaguli sottocutanei.
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ANTIELMINTICO
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Combatte i vermi parassiti intestinali.
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ANTIEMETICO
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Contro i sintomi di vomito insistente.
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ANTIEMORRAGICO
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Evita, con una azione vascolare le perdite
di sangue.
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ANTIFLOGISTICO
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Antinfiammatorio.
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ANTIMICOTICO
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Combatte le affezioni crittogame.
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ANTIDOLORIFICO
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Combatte il dolore.
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ANTIPIRETICO
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Combatte la febre.
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ANTIPRURIGINOSO
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Contro il prurito.
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ANTIREUMATICO
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Contro i reumatismi.
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ANTISCORBUTICO
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Contro lo scorbuto.
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ANTISETTICO
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Combatte le affezioni esterne provocate da microrganismi
patogeni.
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ANTISPASMODICO
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Contro gli spasmi.
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ANTIURICO
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Riduce la concentrazione di acido urico nel
sangue.
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APERITIVO
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Eccita l'appetito
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AROMATIZZANTE
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Esalta le proprietà olfattive di un
alimento.
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ASTRINGENTE
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Facilita la cicatrizzazione, diminuendo la
secrezione.
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BALSAMICO
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Contro le affezioni dell'apparato
respiratorio.
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BECHICO
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Contro la tosse.
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CALMANTE
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Influisce sul sistema nervoso.
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CARDIOTONICO
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Stimola e migliora la funzione cardiaca.
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CARMINATIVO
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Stimola la funzione intestinale favorendo
l'eliminazione di gas.
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CATARTICO
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Purgante violento
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CAUSTICO
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Revulsivo violento, che provoca forti
alterazioni della pelle.
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CICATRIZZANTE
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Favorisce il ripristino dei tessuti dopo
una lacerazione.
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COLERETICO
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Aumenta la secrezione biliare.
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COSMETICO
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Serve per conservare la bellezza della
pelle.
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DECONGESTIONANTE
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Riduce l'eccessiva quantità di sangue
presenti in una parte del corpo.
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DEODORANTE
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Contro il cattivo odore.
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DEPRIMENTE
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Rallenta l'attività circolatoria.
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DEPURATIVO
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Favorisce il ricambio del sangue.
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DETERGENTE
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Pulisce le ferite o la pelle.
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DIAFORETICO
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Aumenta la secrezione del sudore.
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DIGESTIVO
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Facilità la digentione.
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DISINFETTANTE
|
Distrugge i microrganismi e le loro spore.
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DIURETICO
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Aumenta la secrezione urinaria.
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ECCITANTE
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Stimola l'attività delle funzioni degli
organi.
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EMATOPOIETICO
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Favorisce la formazione di globuli rossi
nel sangue.
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EMETICO
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Provoca il vomito.
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EMMENAGOGO
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Favorisce il flusso mestruale.
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EMOLLIENTE
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Esercita una azione distensiva sui tessuti
tumefatti o induriti.
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EMOSTATICO
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Arresta la fuoriuscita di sangue dalle
ferite.
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ENERGETICO
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Accresce le forze vitali.
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EPATOPROTETTORE
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Ostacola la degenerazione della
funzionalità ematica.
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ESPETTORANTE
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Favorisce l'espulsione del catarro dalla
trachea e dai bronchi.
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EUDERMICO
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Favorisce la funzionalità della pelle.
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EUPEPTICO
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Stimola l'appetito e aiuta la digestione.
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FEBBRIFUGO
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Contro la frebbre
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GALATTOFUGO
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Diminuisce o riduce la secrezione lattea.
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GALATTOFORO
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Stimola la secrezione lattea.
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IDRATANTE
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Apporta acqua alle pelli secche.
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IPERTENSIVO
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Aumenta la pressione arteriosa.
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IPOTENSIVO
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Diminuisce la pressione arteriosa.
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IRRITANTE
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Provoca infiammazione.
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LASSATIVO
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Dotato di blanda azione purgativa.
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LENITIVO
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Diminuisce il dolore e il bruciore.
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MIORILASSANTE
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Favorisce il rilasciamento muscolare.
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MIOTICO
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Causa il restringimento della pupilla.
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MIOTONICO
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Aumenta l'eccitabilità diretta dei muscoli
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NARCOTICO
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Provoca sonno.
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NERVINO
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Agisce sul sistema nervoso.
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PETTOTORALE
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Contro le malattie dell'apparato respiratorio.
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PURGANTE
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Aiuta l'espulsione delle feci.
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REVULSIVO
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Provoca irritazioni sulla pelle.
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RIMINERALIZZANTE
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Apporta sali minerali all'organismo.
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RINFRESCANTE
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Serve per attenuare la sete o abbassa il
surriscaldamento del corpo.
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RISOLVENTE
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Provoca al fine di un processo morboso.
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RUBEFACENTE
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Richiama sulla pelle una maggiore quantità
di sangue.
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SCIALAGOGO
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Aumenta la secrezione salivare.
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SEDATIVO
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Influisce sul sistema nervoso, provoca uno
stato di calma.
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SOPORIFERO
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Provoca sonno.
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SPASMOLITICO
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Contro la contrazione dei muscoli.
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STARNUTATORIO
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Provoca lo starnuto.
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STIMOLANTE
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Aumenta l'attività degli organi del corpo.
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STOMACHICO
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Cura le malattie della bocca e del cavo
orale.
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STUPEFACENTE
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Attutisce le sensazioni, provoca stupore
narcosi.
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SUDORIFERO
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Agevola l'emissione di sudore.
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TENIFUGO
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Espelle la tenina.
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TONICO
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Aumenta le funzioni dei vari organi.
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TOPICO
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Si applica localmente sulla cute.
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VASOCOSTRITTORE
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Provoca la contrazione degli elementi del
sistema circolatorio.
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VASODILATATORE
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Provoca la dilatazione degli elementi del
sistema circolatorio.
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VERMIFUGO
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Provoca la fuoriuscita dei vermi parassiti.
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VESCICATORIO
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Irrita provocando vesciche.
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VITAMINICO
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Apporta vitamine al organismo.
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VULNERARIO
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Cicatrizzante, antiecchimotico.
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sabato 23 marzo 2013
GLOSSARIO DELLE ERBE
sabato 16 marzo 2013
IL BIANCOSPINO
Famiglia rosacee
Genere Crategus
Specie Oxyacantha
Biancospino
Spine secondarie è l'origine etimologica del biancospino, il suo nome botanico infatti, Crategus Oxyacantha deriva dal greco e fa chiaro riferimento alle molteplici spine robuste e acute che ricoprono i rami di questo arbusto.
Crategon o crateogane era anche il nome con cui i latini chiamavano il cuore, il cratere da cui esce il sangue per espandersi in tutto il corpo; ma anche il recipiente in cui veniva mescolato il vino e l'acqua, configurabili col flusso arterioso e venoso, ad indicare le funzioni di questa pianta, rivolta al sistema cardiocircolatorio e ai suoi problemi.
Il biancospino è conosciuto per i suoi frutti fin dalla preistoria, e nel medioevo con i suoi frutti essiccati e stagionati si otteneva una farina per la panificazione. Il fusto e i rami venivano invece usati per attrezzature che dovevano sopportare grandi sforzi.
La volontà, secondo una leggenda del ciclo bretone è nascosta nel biancospino, perchè tra le sue fronte dorme mago Merlino, trasformato in pianta da Viviana, dopo che ella gli ebbe carpito tutti i segreti della foresta broceilande. Merlino si innamorò di Viviana (ovvero colei che ha la vita) e gli insegnò le arti magiche, pur sapendo che le avrebbe usate contro di lui. Per incontrare Merlino e farlo sprofondare in un sonno ipnotico, Viviana si servi del biancospino, che agendo sul sistema nervoso e sul cervello, favorisce il rilassamento, l'allentamento dei freni inibitori, e cosi lo trasformò in un arbusto di biancospino.
In seguito divenne simbolo di verginità, in quanto i suoi fiori vennero associati alla Madonna, non fu altro che una trasformazione di un antichissima tradizione pagana che associa il biancospino a Maia dea della fecondità e del risveglio della natura in primavera, cui era dedicato il mese di maggio.
Cresce nelle macchie e nelle siepi e fiorisce in aprile e maggio, è una pianta perenne e publescente, alta da 1 a 3 metri, ha rami fitti e spinosi e foglie lucenti suddivise in 5-7 lobi, con bordo seghettato. I fiori precoci e rosei, sono raccolti in corimbi semplici o composti. Il frutto è carnoso ed è formato dalla concrescenza del ricettacolo con l'ovario.
Per quanto concerne le applicazioni il biancospino è un calmante del sistema nervoso in genere, esercitando le sua azione lenitiva sul simpatico, in particolare regola le pulsazioni cardiache riducendo la tachicardia e migliora la sintomatologia che è collegato con esso: pressione alta e le sue conseguenze, eccitabilità, nervosismo, insonnia, ronzii, vertigini, corregge sia ipotensione che l'ipertensione.
1) Infuso: gr 40 di fiori secchi o freschi di biancospino, gr 20 di passiflora sommità, gr 20 di leonorus cardica foglie, gr 20 di tiglio fiori, da prendere un cucchiaio per tazza due o tre tazze al dì , è da ricordare che l'infuso di biancospino ha un sapore delizioso e questo infuso in particolare è indicato nei distrurbi cardiaci.
2) Infuso: gr. 40 di biancospino fiori, gr. 30 di valeriana radice, gr .20 di melissa foglie, gr 20 di passiflora sommità, specie di infuso sedativo da prendere un cucchiaio per tazza, due tre tazze al di.
3) Tintura: gr10 di biancospino, ml.50 di alcool. Se ne prendono 40-50 gocce prima di ogni pasto, da prendere prima di coricarsi, in caso di insonnia.
LEMEY
mercoledì 13 marzo 2013
LA MEDITAZIONE
In occidente la meditazione viene accostata alla preghiera
ed è un modo per rilassarsi. In oriente serve a conoscere se stessi per "elevarsi". Meditazione vuol dire
riflessione ed il benessere
psicofisico si raggiunge con uno stato di armonia tra corpo e mente, in
relazione agli stimoli esterni ed interni il cui obbiettivo è l'equilibrio. Studi recenti ci
dicono che un buon stile di vita, orientato alla consapevolezza di se, al
riconoscimento dei propri bisogni sortisce un effetto protettivo e benefico sia
sul fisico che sulla psiche.
Numerosi studi hanno dimostrato nelle persone che la
praticano una diminuzione dello stress e dell'ansia, la meditazione è in grado
di modificare quelle aree del cervello, in particolare le aree che si occupano
dell'empatia, la memoria, lo stress e il senso di se. Migliorando queste aree
si può migliorare la qualità della
vita. Attraverso la pratica quotidiana della meditazione, secondo molti
studiosi è possibile liberarsi delle emozioni negative e migliorare la propria
esistenza. Le emozioni negative sono indotte da bisogni non soddisfatti, che
hanno indebolito i sentimenti di amore e di appartenenza, l'autostima, la
creatività, la sicurezza affettiva, ecc. Questi eventi causano un dolore non
gestito che causa rancore, rabbia, ansia, senso di colpa, frustrazione, ecc.
Con la meditazione è possibile liberarsi da queste emozioni riconoscendosi
responsabili della loro produzione, otteniamo cosi energia abbondante e saremo
rilassati, sani e felici. Non ha caso la meditazione è stata definita l'arte di
trovare pace e felicità calmando e armonizzando la mente, tornando a casa nella
propria interiorità.
Chi medita regolarmente è più sereno, dorme meglio, e sa
affrontare con più forza le problematiche della vita quotidiana.
L'essenza della meditazione non è altro che la pratica
dell'attenzione sul presente, che nella tradizione buddista viene definita
mindfulness, che è essenzialmente "consapevolezza" dei propri
pensieri, azioni e motivazioni.
Per praticare lo sviluppo della consapevolezza non è
necessario essere buddista, le pratiche sono universali, non dipendono da alcun
sistema di credenze, ne da alcuna ideologia.
Con questa pratica costante, la mente diventa più stabile e
meno reattiva, e si impara a vivere nel presente e a sviluppare la capacità
naturale di concentrazione, aiutandoci a raggiungendo un perfetto equilibrio
tra corpo, spirito e mente.
Gli effetti della meditazione sono sia sul sistema nervoso
centrale, che sul corpo (miglioramento della pressione arteriosa, del sistema
immunitario e della capacità di rilassamento neuromuscolare). Ma ci insegna
sopratutto che siamo abituati ad agire e pensare in modo automatico,
utilizzando vecchi schemi strutturati nella nostra mente, che utilizziamo in
modo passivo e inconsapevole.
Per la mindfulness la prima cosa è importante la postura,
puoi sederti in qualsiasi posizione, la postura deve essere comoda e stabile.
Possiamo meditare ovunque ci sentiamo tranquilli. Comodamente seduti, gambe
incrociate, dita unite. Ora chiudi gli occhi e rilassati, concentrandoti
sull'aria che dalle narici entra nei polmoni e percorre tutti. Cerca di sentire
il respiro nell'ombelico. Questa è la chiave principale non andare dietro ai
pensieri, lascia che il pensiero torni al respiro, si tutt'uno con il respiro,
sentirai il pensiero ridursi. Mentre respiri, lascia che la tua mente si diriga
verso le spalle e altri punti di tensione, sempre respirando prova a sciogliere
queste tensioni. Fai lo stesso con le braccia, lo stomaco le gambe. Riporta la
concentrazione sul respiro poi sul corpo sempre respirando. Durata minima 30
minuti, apri gli occhi e torna alla tua giornata.
LEMEY
domenica 10 marzo 2013
TARASSACO. IL RADICCHIO DI CAMPO.
Famiglia. Compositae
Genere. Taraxacum
Specie. Officinale web
dente di leone, soffione.
Nella credenza popolare i fiori di tarassaco erano usati come oracolo, i giovani innamorati donavano alla pianta messaggera le loro speranze ed i loro amori, con un soffio deciso lasciavano andare il pappo, e se tutti gli acheni volavano, i loro sogni si sarebbero realizzati. Le streghe usavano frizionarsi tutto il corpo con quest'erba, perchè le avrebbe aiutate a farsi accettare dalla gente, inoltre questo rituale serviva anche a far realizzare i loro desideri. Si racconta che la comparsa del tarassaco sia molto antica, quando gnomi, elfi e fate liberamente scorrazzavano fra la natura incontaminata. Ma con la comparsa dell'uomo iniziano i problemi, gli elfi e gli gnomi si rifugiarono tra le rocce, mentre le fatine dall'albero solare spesso venivano calpestate dagli uomini disattenti, non sapendo come nascondersi, decisero di trasformarsi in fiore, ed è per questo che se calpestiamo un tarassaco, torna subito eretto perchè dentro la corolla c'è lo spirito delle fate che orgogliose non si fanno abbattere.
I medici cinesi usavano prescrivere il tarassaco fin da tempi antichissimi per trattare numerosi disturbi. I medici arabi del x secolo furono i primi a riconoscere le proprietà diuretiche. Nel medioevo la sua grossa radice veniva usata dalle popolazioni rurali, dopo essere stata torrefatta come succedaneo del caffè e le sue foglie vengono ancora consumate in insalata.
Originario delle regioni asiatiche, il tarassaco si presenta come un erba perenne, dagli steli cavi, snelli, lattiginosi ognuno dei quali sostiene un fiore giallo e privo di profumo composto da tante minute infiorescenze, che, a maturità raggiunta diventano simili a un piccolo globo soffice e piumoso che disperde in aria i sui pelluzi bianchi e leggerissimi al primo soffio di vento. Il tempo della fioritura va da marzo a ottobre.
La radice di tarassaco raccolta in autunno contiene in quantità rilevante inulina, fitosteroli, vitamine del gruppo b. Sembra che il tarassaco sia dotato di una marcata proprietà stimolatrice della secrezione biliare. I preparati della sua radice, quindi influenzano positivamente l'attività del fegato.
Si usano le radici e le foglie del tarassaco che si raccolgono in primavera e in autunno e che si fanno seccare al sole, per riporle in una scatola pronte all'uso. Le radici vanno ripulite dalla terra e tagliate per il lungo, prima di venire essiccate.
Si usa per le congestioni del fegato e della cistifellea, stitichezza, intossicazioni, foruncoli, talune malattie dei reni.
RICETTE
1) INFUSO: gr. 20 di foglie di tarassaco, 1 litro d'acqua. Lasciar macerare per 10- 15 minuti, quindi filtrare. Questa dose serve per 2 giorni consecutivi. l'infuso che va sorseggiato lentamente, è indicato come tonico e disintossicante dell' organismo; eccita le funzioni dei reni, del fegato e della cistifellea, favorisce il deflusso della pile, è rinfrescante e lassativo. La cura va continuata per 10-15 giorni.
2) DEPURATIVO: GR. 80 di radici di tarassaco, gr. 30 di radici di gramigna, gr. 30 di radice di bardana, gr.15 di radice di genziana, gr. 10 di radici di liquirizia , 2 litri scarzi di acqua. bollire un oretta e colare. Questo decotto va bevuto in 2 - 3 tazzine al di libera la pelle dai foruncoletti e dai rossori che spesso sono il sintomo di una lenta e non perfetta attività del fegato.
3) ALTRO DECOTTO gr. 50 di tarassaco radice, gr.20 bardana radice, gr. 20 cicoria radice gr. 10 carciofo foglie. Bevuto dopo i pasti un cucchiaio per tazza da bollire 2-3 minuti. Ha funzioni depurative.
LEMEY.
martedì 5 marzo 2013
AGLIO. ANTIDOTO CONTRO OGNI VELENO
Sin dai tempi più antichi, e in quasi tutti i paesi del mondo, l'aglio è apprezzato come alimento e medicamento. I Babilonesi lo consideravano una delle erbe più importanti per curare il corpo umano.
I Sumeri furono gli inventori della birra all'aglio probabilmente usata dai medici per disinfettare le ferite. Nell'antico Egitto veniva usato per lenire le punture di insetto, lavare ferite, ulcere e per curare le carie che venivano otturate con aglio pestato e miele selvatico.
Gli Indiani lo usavano per rafforzare il vigore e i Greci per acquistare resistenza, curare reumatismi , asma, tetano, dissenteria, infezioni e cosi via.
Nell'antica Roma i patrizi usavano una mistura di aglio e vino come antidoto contro gli avvelenamenti.
Nel medioevo veniva preparata una bevanda a base di timo e aglio che i pastori utilizzavano come antidoto ai morsi della vipere. Si narra che l'aglio persevera dal contagio della peste, a tal proposito, si racconta che alla nascita di Enrico IV re di Francia, suo nonno gli frego le labbra con uno spicchio d'aglio.
Nella scuola salernitana veniva consigliato a tutti coloro che dovendo viaggiare erano costretti a bere acque inquinate.
La pianta cresce nelle regioni dell'Africa del nord e dell'Europa del sud. E' caratterizzata da un bulbo bianco e fusiforme, terminante in un piccolo rizoma e diviso in numerosi spicchi dal sapore acre, che costituiscono la parte commestibile dell'aglio. Si usa oltre che per il suo valore aromatico e nutritivo, anche per purificare e depurare il sangue, per disinfettare l'apparato digerente, ha un azione stimolante sui reni, promuove la digestione (anche se fa venire l'alito pesante). Si può applicare in caso di vermi, ipertensione, artrite, reumatismi, calli, duroni, mal di denti, arterosclerosi, asma bronchiali, piaghe, infiammazioni polmonari e intestinali, bronchite cronica. Non è indicato in caso di irritazione dello stomaco e dell'intestino, malattie della pelle, allattamento.
RICETTE
1) Disinfettante piaghe tagli e ferite. Pestatene due o tre spicchi, aggiungete un cucchiaio o due di aceto è un liquido battericida migliore dell'alcool, che brucia i tessuti già lesi senza uccidere i batteri.
2) Punture di insetti. Da strofinare sulla parte colpita, subito dopo aver tolto il pungiglione.
3)ACNE: Lo si strofina su un foruncolo nascente per bruciarlo prima che si infetti e venga a suppurazione.
4) CALLI E DURONI : Pestato e mescolato all'olio di oliva tiepido, lo si applica su calli e duroni per farli scomparire.
5) VASODILATATORE PER ARTERIOSCLEROSI E IPERTENSIONE : Lo si mette a macerare in alcol puro (qualche spicchio in 1/4 di litro di alcool) per alcuni giorni e se ne prendono quindici venti gocce due volte al di è ottimo anche come antireumatico
6) VERMIFUGHI : 10 spicchi di aglio frantumati , gr 250 di vino bianco finissimo. Lasciar macerare 2 giorni e filtrare. Se ne bevono da 6 a 8 cucchiai al di.
7) PENNELLATURE : spicchi d'aglio tagliuzzati, sciolti in aceto e applicati con un piccolo pennello sulle parti doloranti calmano il mal di denti.
Sfregare una foglia o dell'olio essenziale alla menta o per togliere l'odore di aglio.
LEMEY
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sabato 23 febbraio 2013
ALOE PIANTA MAGICA
FAMIGLIA Liliaceae
GENERE Aloe
SPECIE sp. Aloe
Nota presso gli egizi con il nome di "pianta dell'immortalità" secondo alcune testimonianze l'aloe veniva usata durante il processo di imbalsamazione e nei rituali funebri dei faraoni. Inoltre la bellezza di Nefertiti e di Cleopatra veniva attribuita all'uso dell'aloe. I faraoni credevano che la pianta avesse poteri magici.
Comunque sia, è possibile che l'aloe sia stata confusa con il legno di aloe, proveniente dagli alberi di aloe dell'africa orientale. L'olio contenuto nel lignum di aloe veniva usato dagli ebrei per profumare i letti, ungere i corpi durante le cerimonie funebri.
Nella cultura orientale l'aloe è definita "porri gelatinosi" ma l'unico riferimento di utilizzo risale al 1943 e si deve al colonello M. Thomas Tchou di Tzechow, una localita della Cina occidentale ai piedi dell' Himalaia. Nel 1901 egli applicò il gel di aloe su una mano ustionata. Le sue piaghe guarirono in poco tempo. Trentotto anni dopo a Cleveland in Ohio, Tchou incontro il dottor Cole, che gli suggeri di usare l'aloe per curare le ustioni dalle radiazioni. Tchou si rese conto che era la stessa pianta usata anni prima.
Le culture orientali ritenevano che l'aloe avesse proprietà magiche in grado di assicurare buona salute, felicità prestanza sessuale e lunga vita.
Nella guida alla sessualità per eccellenza, ossia il Kamasutra indiano, all'aloe vengono attribuite qualità afrodisiache.
Secondo una tradizione popolare, Cristoforo Colombo portò con sè durante il suo primo viaggio nel Nuovo Mondo, delle piante di aloe per scopi medicinali.
Il primo aloe menzionato invece in materia medica è quello di Socrota. Dopo la conquista di quest'ultima da parte delle truppe di Alessandro Magno i Greci presero a coltivare la pianta apprendendo dagli indigeni l'uso del suo succo.
Le altre 200 specie di aloe che vegetano per lo più in Africa sono uno degli aspetti caratteristici dei paesaggi per i lunghi pennacchi di colore rosso, giallo e arancio costituiti dalle loro infiorescenze.
Attualmente quelle più diffuse in commercio sono l'Aloe vera e l'arborescens, la prima per la maggior quantità di gel e la seconda per i suoi principi attivi un 35% in più rispetto la vera. L'Aloe vera è anche maggiormente consigliata per uso esterno mentre l'Arborescen per uso interno.
APPLICAZIONI: digestioni difficili, stitichezza, fermentazioni intestinali, la sua mucillaggine con un ph 4,5, che si presta molto bene alla detersione delle mucose esercitando per altro un azione lenitiva, cicatrizzante e riparatrice dei tessuti lesi, è quindi indicata per tutte le patologie e per la cosmesi della pelle. Fa da schermo ai campi elettromagnetici.
CONTROINDICAZIONI : l'Aloemodina presente dell' aloe che a grandi dosi ha un forte effetto lassativo ne sconsiglia l'uso in gravidanza, allatamento, periodi mestruali, nefriti, emorroidi infiammazioni della vescica urinaria, dei reni dell'intestino. Non ha controindicazioni per uso esterno.
SI USANO : Le foglie che vengono incise con un coltello per estrarre un succo concentrato e amarissimo, il quale viene evaporato ad altissime temperature, rappreso, seccato, e ridotto in polvere.
RICETTARIO
- A piccole costanti dosi (GR. 0,02 - 0,03) è un eccellente digestivo e uno stimolante delle secrezioni gastriche. Per questo viene infatti usato, da tempi immemorabili, per la preparazione di amari, di aperitivi, di digestivi.
- A dosi più elevate : (gr. 0,25 - 1) l' aloe diventa purgativo e svuota blandamente ma sicuramente anche il più pigro intestino, senza irritare lo stomaco. L'uso giornaliero non ne abitua il corpo ne perde di efficacia.
LEMEY.
venerdì 22 febbraio 2013
SOLE, ARIA E LUCE - fondamenta del nostro benessere
Dal sole discende ogni vita materiale, ma per arrivare fino a noi ha bisogno di condensarsi di trasformarsi. La sua prima trasformazione è l'aria, che è la condensazione della luce solare, base di vita per tutto ciò che esiste.
L'aria è dunque un importante elemento di vita non solo dell'uomo ma di ogni essere e di ogni cosa, poichè tutto respira. Senza aria non può esserci vita.
La nostra nascita è rivelata da un soffio di vita, la nostra vita comincia con un ispirazione e finisce con una esalazione.
L'aria vivifica e penetra tutte le parti del nostro corpo. Tutte le nostre cellule respirano. Il nostro organismo ha un gran bisogno d'aria.
Lo sapevano bene i nostri progenitori che fin dall'antichità vivevano la maggior parte della loro vita a contatto con gli elementi della natura. Si ritiravano in casa solo per dormire e spesso nelle stagioni calde amavano riposare all'aperto.
La casa era spesso una capanna aperta, con finestre senza vetri per far passare l'aria. Addirittura i Sassoni, abitatori del nord europa, vivevano in capanne di legno con grandi fenditure. I Romani e i Greci, sebbene conoscessero l'arte di fabbricare il vetro, non lo usavano mai per chiudere le finestre della loro casa.
E' solo intorno al IV secolo che si comincia a vivere in case chiuse e sempre più si ci allontana dal contatto con aria, sole e luce.
Ai nostri giorni si è sviluppata quasi una sorta di fobia verso le correnti e il sole. Si sentono "esperti" invitare le persone a evitarli, perchè considerati causa di numerose malattie.
Nonostante ciò i raffreddori non colpiscono chi è abituato a vivere all'aperto, ma chi sta tutto l'anno in ambienti chiusi e malsani e per un breve istante si espone all'aria fresca.
Ci siamo sempre più allontanati dagli istinti naturali e abbiamo preferito la sicurezza della ragione e della logica , gli agi della vita moderna hanno viziato le nostre abitudini rendendoci delicati e fragili.
Dobbiamo sfatare la credenza che l'aria fresca faccia male: è importante aprire le finestre anche d'inverno per far circolare l'aria.
L'aria fresca non è malsana ma è il nostro corpo ad essere diventato debole e gracile.
Lo stesso discorso vale per la luce solare, a parte il sole preso delle ore più calde del periodo estivo.
La vita è possibile solo in sua presenza, ma sempre di più viviamo in ambienti illuminati artificialmente e ce ne ripariamo più che possiamo. Probabilmente non ci rendiamo nemmeno conto di quanto ci proteggiamo dal sole: per ricevere in casa la quantità di radiazioni ultraviolette di circa due minuti di sole dobbiamo stare dietro le finestre per oltre venti ore.
Quanto incide sulle malattie invernali la mancanza di un adeguata esposizione alla luce solare? Come mai si arriva intorno a gennaio- febbraio e si ci ammala frequentemente? Non è per il freddo ma bensi' perchè abbiamo esaurito la scorta di energia solare assorbita durante i mesi estivi, quindi siamo più deboli e indifesi.
Inoltre non dobbiamo scordarci l'azione fondamentale che la luce del sole svolge sull'umore e gli stati mentali.
Lemey
L'aria è dunque un importante elemento di vita non solo dell'uomo ma di ogni essere e di ogni cosa, poichè tutto respira. Senza aria non può esserci vita.
La nostra nascita è rivelata da un soffio di vita, la nostra vita comincia con un ispirazione e finisce con una esalazione.
L'aria vivifica e penetra tutte le parti del nostro corpo. Tutte le nostre cellule respirano. Il nostro organismo ha un gran bisogno d'aria.
Lo sapevano bene i nostri progenitori che fin dall'antichità vivevano la maggior parte della loro vita a contatto con gli elementi della natura. Si ritiravano in casa solo per dormire e spesso nelle stagioni calde amavano riposare all'aperto.
La casa era spesso una capanna aperta, con finestre senza vetri per far passare l'aria. Addirittura i Sassoni, abitatori del nord europa, vivevano in capanne di legno con grandi fenditure. I Romani e i Greci, sebbene conoscessero l'arte di fabbricare il vetro, non lo usavano mai per chiudere le finestre della loro casa.
E' solo intorno al IV secolo che si comincia a vivere in case chiuse e sempre più si ci allontana dal contatto con aria, sole e luce.
Ai nostri giorni si è sviluppata quasi una sorta di fobia verso le correnti e il sole. Si sentono "esperti" invitare le persone a evitarli, perchè considerati causa di numerose malattie.
Nonostante ciò i raffreddori non colpiscono chi è abituato a vivere all'aperto, ma chi sta tutto l'anno in ambienti chiusi e malsani e per un breve istante si espone all'aria fresca.
Ci siamo sempre più allontanati dagli istinti naturali e abbiamo preferito la sicurezza della ragione e della logica , gli agi della vita moderna hanno viziato le nostre abitudini rendendoci delicati e fragili.
Dobbiamo sfatare la credenza che l'aria fresca faccia male: è importante aprire le finestre anche d'inverno per far circolare l'aria.
L'aria fresca non è malsana ma è il nostro corpo ad essere diventato debole e gracile.
Lo stesso discorso vale per la luce solare, a parte il sole preso delle ore più calde del periodo estivo.
La vita è possibile solo in sua presenza, ma sempre di più viviamo in ambienti illuminati artificialmente e ce ne ripariamo più che possiamo. Probabilmente non ci rendiamo nemmeno conto di quanto ci proteggiamo dal sole: per ricevere in casa la quantità di radiazioni ultraviolette di circa due minuti di sole dobbiamo stare dietro le finestre per oltre venti ore.
Quanto incide sulle malattie invernali la mancanza di un adeguata esposizione alla luce solare? Come mai si arriva intorno a gennaio- febbraio e si ci ammala frequentemente? Non è per il freddo ma bensi' perchè abbiamo esaurito la scorta di energia solare assorbita durante i mesi estivi, quindi siamo più deboli e indifesi.
Inoltre non dobbiamo scordarci l'azione fondamentale che la luce del sole svolge sull'umore e gli stati mentali.
Lemey
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