sabato 23 febbraio 2013

ALOE PIANTA MAGICA



FAMIGLIA   Liliaceae
GENERE       Aloe
SPECIE         sp. Aloe










Nota presso gli egizi con il nome di  "pianta dell'immortalità" secondo alcune testimonianze l'aloe veniva usata durante il processo di imbalsamazione e nei rituali funebri dei faraoni. Inoltre la bellezza di Nefertiti e di Cleopatra veniva attribuita all'uso dell'aloe. I faraoni credevano che la pianta avesse poteri magici.
Comunque sia, è possibile che l'aloe sia stata confusa con il legno di aloe, proveniente dagli alberi di aloe dell'africa orientale. L'olio contenuto nel lignum di aloe veniva usato dagli ebrei per profumare i letti, ungere i corpi durante le cerimonie funebri.
Nella cultura orientale l'aloe è definita "porri gelatinosi" ma l'unico riferimento di utilizzo risale al 1943 e si deve al colonello M. Thomas Tchou di Tzechow, una localita della Cina occidentale ai piedi dell' Himalaia. Nel 1901 egli applicò il gel di aloe su una mano ustionata. Le sue piaghe guarirono in poco tempo. Trentotto anni dopo a Cleveland in Ohio, Tchou incontro il dottor Cole, che gli suggeri di usare l'aloe  per curare le ustioni dalle radiazioni. Tchou si rese conto che era la stessa pianta usata anni prima.
Le culture orientali ritenevano che l'aloe avesse proprietà magiche in grado di assicurare buona salute, felicità prestanza sessuale e lunga vita.
Nella guida alla sessualità per eccellenza, ossia il Kamasutra indiano, all'aloe vengono attribuite qualità afrodisiache.
Secondo una tradizione popolare, Cristoforo Colombo portò con sè durante il suo primo viaggio nel Nuovo Mondo, delle piante di aloe per scopi medicinali.
Il primo aloe menzionato invece in materia medica è quello di Socrota. Dopo la conquista di quest'ultima da parte delle truppe di Alessandro Magno i Greci presero a coltivare la pianta apprendendo dagli indigeni l'uso del suo succo.
Le altre 200 specie di aloe che vegetano per lo più in Africa sono uno degli aspetti caratteristici dei paesaggi per i lunghi pennacchi di colore rosso, giallo e arancio costituiti dalle loro infiorescenze.
Attualmente quelle più diffuse in commercio sono l'Aloe vera e l'arborescens, la prima per la maggior quantità di gel e la seconda per i suoi principi attivi un 35% in più rispetto la vera. L'Aloe vera è   anche maggiormente consigliata per uso esterno mentre l'Arborescen per uso interno.

APPLICAZIONI: digestioni difficili, stitichezza, fermentazioni intestinali, la sua mucillaggine con un ph 4,5, che si presta molto bene alla detersione delle mucose esercitando per altro un azione lenitiva, cicatrizzante e riparatrice dei tessuti lesi, è quindi indicata per tutte le patologie e per la cosmesi della pelle. Fa da schermo ai campi elettromagnetici.

CONTROINDICAZIONI : l'Aloemodina presente dell' aloe che a grandi dosi ha un forte effetto lassativo ne sconsiglia l'uso in gravidanza, allatamento, periodi mestruali, nefriti, emorroidi infiammazioni della vescica urinaria, dei reni dell'intestino. Non ha controindicazioni per uso esterno.

SI USANO : Le foglie che vengono incise con un coltello per estrarre un succo concentrato e amarissimo, il quale viene evaporato ad altissime temperature, rappreso, seccato, e ridotto in polvere.

RICETTARIO 
- A piccole costanti dosi (GR. 0,02 - 0,03) è un eccellente digestivo e uno stimolante delle secrezioni gastriche. Per questo viene infatti usato, da tempi immemorabili, per la preparazione di amari, di aperitivi, di digestivi.
- A dosi più elevate : (gr. 0,25 - 1) l' aloe diventa purgativo e svuota blandamente ma sicuramente anche il più pigro intestino, senza irritare lo stomaco. L'uso giornaliero non ne abitua il corpo ne perde  di efficacia. 

LEMEY.



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