sabato 23 marzo 2013

GLOSSARIO DELLE ERBE

AFRODISIACO
Aumenta il desiderio e l'eccitabilità sessuale
AMARO o STOMACHICO 
Aumenta l'appetito è la secrezione dei succhi intestinali.
ANAFRODISIACO
Diminuisce il desiderio e l'eccitabilità sessuale.
ANALETTICO
Stimola transitoriamente l'attività circolatoria e respiratoria bulbare.
ANALGESICO
Allevio o elimina, anche temporaneamente, il dolore.
ANESTETICO
Provoca insensibilità a tutti gli stimoli sensoriali, compresi quelli dolorifici.
ANTIACIDO
Riduce l'acidità dei succhi gastrici.
ANTIBIOTICO
Contrasta la crescita dei batteri e ne provoca la morte.
ANTIDIAFORETICO 
Riduce l'eccessiva sudorazione.
ANTIDIARROICO
Contro la diarrea.
ANTIECCHIMOTICO
Favorisce il riassorbimento dei coaguli sottocutanei. 
ANTIELMINTICO
Combatte i vermi parassiti intestinali.
ANTIEMETICO
Contro i sintomi di vomito insistente.
ANTIEMORRAGICO
Evita, con una azione vascolare le perdite di sangue.
ANTIFLOGISTICO
Antinfiammatorio.
ANTIMICOTICO
Combatte le affezioni crittogame.
ANTIDOLORIFICO
Combatte il dolore.
ANTIPIRETICO
Combatte la febre.
ANTIPRURIGINOSO
Contro il prurito.
ANTIREUMATICO
Contro i reumatismi.
ANTISCORBUTICO
Contro lo scorbuto.
ANTISETTICO
Combatte le affezioni esterne provocate da microrganismi patogeni.
ANTISPASMODICO
Contro gli spasmi.
ANTIURICO
Riduce la concentrazione di acido urico nel sangue.
APERITIVO
Eccita l'appetito
AROMATIZZANTE
Esalta le proprietà olfattive di un alimento.
ASTRINGENTE
Facilita la cicatrizzazione, diminuendo la secrezione.
BALSAMICO
Contro le affezioni dell'apparato respiratorio.
BECHICO
Contro la tosse.
CALMANTE
Influisce sul sistema nervoso.
CARDIOTONICO
Stimola e migliora la funzione cardiaca.
CARMINATIVO
Stimola la funzione intestinale favorendo l'eliminazione di gas.
CATARTICO
Purgante violento
CAUSTICO
Revulsivo violento, che provoca forti alterazioni della pelle.
CICATRIZZANTE
Favorisce il ripristino dei tessuti dopo una lacerazione.
COLERETICO
Aumenta la secrezione biliare.
COSMETICO
Serve per conservare la bellezza della pelle.
DECONGESTIONANTE
Riduce l'eccessiva quantità di sangue presenti in una parte del corpo.
DEODORANTE
Contro il cattivo odore.
DEPRIMENTE
Rallenta l'attività circolatoria.
DEPURATIVO
Favorisce il ricambio del sangue.
DETERGENTE
Pulisce le ferite o la pelle.
DIAFORETICO
Aumenta la secrezione del sudore.
DIGESTIVO
Facilità la digentione.
DISINFETTANTE
Distrugge i microrganismi e le loro spore.
DIURETICO
Aumenta la secrezione urinaria.
ECCITANTE
Stimola l'attività delle funzioni degli organi.
EMATOPOIETICO
Favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue.
EMETICO
Provoca il vomito.
EMMENAGOGO
Favorisce il flusso mestruale.
EMOLLIENTE
Esercita una azione distensiva sui tessuti tumefatti o induriti.
EMOSTATICO
Arresta la fuoriuscita di sangue dalle ferite.
ENERGETICO
Accresce le forze vitali.
EPATOPROTETTORE
Ostacola la degenerazione della funzionalità ematica.
ESPETTORANTE
Favorisce l'espulsione del catarro dalla trachea e dai bronchi.
EUDERMICO
Favorisce la funzionalità della pelle.
EUPEPTICO
Stimola l'appetito e aiuta la digestione.
FEBBRIFUGO
Contro la frebbre
GALATTOFUGO
Diminuisce o riduce la secrezione lattea.
GALATTOFORO
Stimola la secrezione lattea.
IDRATANTE
Apporta acqua alle pelli secche.
IPERTENSIVO
Aumenta la pressione arteriosa.
IPOTENSIVO
Diminuisce la pressione arteriosa.
IRRITANTE
Provoca infiammazione.
LASSATIVO
Dotato di blanda azione purgativa.
LENITIVO
Diminuisce il dolore e il bruciore.
MIORILASSANTE
Favorisce il rilasciamento muscolare.
MIOTICO
Causa il restringimento della pupilla.
MIOTONICO
Aumenta l'eccitabilità diretta dei muscoli
NARCOTICO
Provoca sonno.
NERVINO
Agisce sul sistema nervoso.
PETTOTORALE
Contro le malattie dell'apparato respiratorio.
PURGANTE
Aiuta l'espulsione delle feci.
REVULSIVO
Provoca irritazioni sulla pelle.
RIMINERALIZZANTE
Apporta sali minerali all'organismo.
RINFRESCANTE
Serve per attenuare la sete o abbassa il surriscaldamento del corpo.
RISOLVENTE
Provoca al fine di un processo morboso.
RUBEFACENTE
Richiama sulla pelle una maggiore quantità di sangue.
SCIALAGOGO
Aumenta la secrezione salivare.
SEDATIVO
Influisce sul sistema nervoso, provoca uno stato di calma.
SOPORIFERO
Provoca sonno.
SPASMOLITICO
Contro la contrazione dei muscoli.
STARNUTATORIO
Provoca lo starnuto.
STIMOLANTE
Aumenta l'attività degli organi del corpo.
STOMACHICO
Cura le malattie della bocca e del cavo orale.
STUPEFACENTE
Attutisce le sensazioni, provoca stupore narcosi.
SUDORIFERO
Agevola l'emissione di sudore.
TENIFUGO
Espelle la tenina.
TONICO
Aumenta le funzioni dei vari organi.
TOPICO
Si applica localmente sulla cute.
VASOCOSTRITTORE
Provoca la contrazione degli elementi del sistema circolatorio.
VASODILATATORE
Provoca la dilatazione degli elementi del sistema circolatorio.
VERMIFUGO
Provoca la fuoriuscita dei vermi parassiti.
VESCICATORIO
Irrita provocando vesciche.
VITAMINICO
Apporta vitamine al organismo.
VULNERARIO 
Cicatrizzante, antiecchimotico.

sabato 16 marzo 2013

IL BIANCOSPINO






  Famiglia rosacee

  Genere  Crategus

  Specie  Oxyacantha

               Biancospino







Spine secondarie è l'origine etimologica del biancospino, il suo nome botanico infatti, Crategus Oxyacantha deriva dal greco e fa chiaro riferimento alle molteplici spine robuste e acute che ricoprono i rami di questo arbusto.

Crategon o crateogane era anche il nome con cui i latini chiamavano il cuore, il cratere da cui esce il sangue per espandersi in tutto il corpo; ma anche il recipiente in cui veniva mescolato il vino e l'acqua, configurabili col flusso arterioso e venoso, ad indicare le funzioni di questa pianta, rivolta al sistema cardiocircolatorio e ai suoi problemi.

Il biancospino è conosciuto per i suoi frutti fin dalla preistoria, e nel medioevo con i suoi frutti essiccati e stagionati si otteneva una farina per la panificazione. Il fusto e i rami venivano invece usati per attrezzature che dovevano sopportare grandi sforzi.

La volontà, secondo una leggenda del ciclo bretone è nascosta nel biancospino, perchè tra le sue fronte dorme mago Merlino, trasformato in pianta da Viviana, dopo che ella gli ebbe carpito tutti i segreti della foresta broceilande. Merlino si innamorò di Viviana (ovvero colei che ha la vita) e gli insegnò le arti magiche, pur sapendo che le avrebbe usate contro di lui. Per incontrare Merlino e farlo sprofondare in un sonno ipnotico, Viviana si servi del biancospino, che agendo sul sistema nervoso e sul cervello, favorisce il rilassamento, l'allentamento dei freni inibitori, e cosi lo trasformò in un arbusto di biancospino.

In seguito divenne simbolo di verginità, in quanto i suoi fiori vennero associati alla Madonna, non fu altro che una trasformazione di un antichissima tradizione pagana che associa il biancospino a Maia dea della fecondità e del risveglio della natura in primavera, cui era dedicato il mese di maggio.


Cresce nelle macchie e nelle siepi e fiorisce in aprile e maggio, è una pianta perenne e publescente, alta da 1 a 3 metri, ha rami fitti e spinosi e foglie lucenti suddivise in 5-7 lobi, con bordo seghettato. I fiori precoci e rosei, sono raccolti in corimbi semplici o composti. Il frutto è carnoso ed è formato dalla concrescenza del ricettacolo con l'ovario.

Per quanto concerne le applicazioni il biancospino è un calmante del sistema nervoso in genere, esercitando le sua azione lenitiva sul simpatico, in particolare regola le pulsazioni cardiache riducendo la tachicardia e migliora la sintomatologia che è collegato con esso: pressione alta e le sue conseguenze, eccitabilità, nervosismo, insonnia, ronzii, vertigini, corregge sia ipotensione che l'ipertensione.


1) Infuso: gr 40 di fiori secchi o freschi di biancospino, gr 20 di passiflora sommità, gr 20 di leonorus cardica foglie, gr 20 di tiglio fiori, da prendere un cucchiaio per tazza due o tre tazze al dì , è da ricordare che l'infuso di biancospino ha un sapore delizioso e questo infuso in particolare è indicato nei distrurbi cardiaci.

2) Infuso: gr. 40 di biancospino fiori, gr. 30 di valeriana radice, gr .20 di melissa foglie, gr 20 di passiflora sommità, specie di infuso sedativo da prendere un cucchiaio per tazza,  due tre tazze al di.

3) Tintura: gr10 di biancospino, ml.50 di alcool. Se ne prendono  40-50 gocce prima di ogni pasto, da prendere prima di coricarsi, in caso di insonnia. 

LEMEY


mercoledì 13 marzo 2013

LA MEDITAZIONE

In occidente la meditazione viene accostata alla preghiera ed è un modo per rilassarsi. In oriente serve a conoscere se stessi per  "elevarsi". Meditazione vuol dire riflessione ed il benessere     psicofisico si raggiunge con uno stato di armonia tra corpo e mente, in relazione agli stimoli esterni ed interni il cui  obbiettivo è l'equilibrio. Studi recenti ci dicono che un buon stile di vita, orientato alla consapevolezza di se, al riconoscimento dei propri bisogni sortisce un effetto protettivo e benefico sia sul fisico che sulla psiche.

Numerosi studi hanno dimostrato nelle persone che la praticano una diminuzione dello stress e dell'ansia, la meditazione è in grado di modificare quelle aree del cervello, in particolare le aree che si occupano dell'empatia, la memoria, lo stress e il senso di se. Migliorando queste aree si può migliorare la qualità   della vita. Attraverso la pratica quotidiana della meditazione, secondo molti studiosi è possibile liberarsi delle emozioni negative e migliorare la propria esistenza. Le emozioni negative sono indotte da bisogni non soddisfatti, che hanno indebolito i sentimenti di amore e di appartenenza, l'autostima, la creatività, la sicurezza affettiva, ecc. Questi eventi causano un dolore non gestito che causa rancore, rabbia, ansia, senso di colpa, frustrazione, ecc. Con la meditazione è possibile liberarsi da queste emozioni riconoscendosi responsabili della loro produzione, otteniamo cosi energia abbondante e saremo rilassati, sani e felici. Non ha caso la meditazione è stata definita l'arte di trovare pace e felicità calmando e armonizzando la mente, tornando a casa nella propria interiorità.

Chi medita regolarmente è più sereno, dorme meglio, e sa affrontare con più forza le problematiche della vita quotidiana.

L'essenza della meditazione non è altro che la pratica dell'attenzione sul presente, che nella tradizione buddista viene definita mindfulness, che è essenzialmente "consapevolezza" dei propri pensieri, azioni e motivazioni. 

Per praticare lo sviluppo della consapevolezza non è necessario essere buddista, le pratiche sono universali, non dipendono da alcun sistema di credenze, ne da alcuna ideologia.

Con questa pratica costante, la mente diventa più stabile e meno reattiva, e si impara a vivere nel presente e a sviluppare la capacità naturale di concentrazione, aiutandoci a raggiungendo un perfetto equilibrio tra corpo, spirito e mente.

Gli effetti della meditazione sono sia sul sistema nervoso centrale, che sul corpo (miglioramento della pressione arteriosa, del sistema immunitario e della capacità di rilassamento neuromuscolare). Ma ci insegna sopratutto che siamo abituati ad agire e pensare in modo automatico, utilizzando vecchi schemi strutturati nella nostra mente, che utilizziamo in modo passivo e inconsapevole.

Per la mindfulness la prima cosa è importante la postura, puoi sederti in qualsiasi posizione, la postura deve essere comoda e stabile. Possiamo meditare ovunque ci sentiamo tranquilli. Comodamente seduti, gambe incrociate, dita unite. Ora chiudi gli occhi e rilassati, concentrandoti sull'aria che dalle narici entra nei polmoni e percorre tutti. Cerca di sentire il respiro nell'ombelico. Questa è la chiave principale non andare dietro ai pensieri, lascia che il pensiero torni al respiro, si tutt'uno con il respiro, sentirai il pensiero ridursi. Mentre respiri, lascia che la tua mente si diriga verso le spalle e altri punti di tensione, sempre respirando prova a sciogliere queste tensioni. Fai lo stesso con le braccia, lo stomaco le gambe. Riporta la concentrazione sul respiro poi sul corpo sempre respirando. Durata minima 30 minuti, apri gli occhi e torna alla tua giornata.

LEMEY

 

domenica 10 marzo 2013

TARASSACO. IL RADICCHIO DI CAMPO.



Famiglia. Compositae
Genere. Taraxacum
Specie.   Officinale web
               dente di leone, soffione.











Nella credenza popolare i fiori di tarassaco erano usati come oracolo, i giovani innamorati donavano alla pianta messaggera le loro speranze ed i loro amori, con un soffio deciso lasciavano andare il pappo, e se tutti gli acheni volavano, i loro sogni si sarebbero realizzati. Le streghe usavano frizionarsi tutto il corpo con quest'erba, perchè le avrebbe aiutate a farsi accettare dalla gente, inoltre questo rituale serviva anche a far realizzare i loro desideri. Si racconta che la comparsa del tarassaco sia molto antica, quando gnomi, elfi e fate liberamente scorrazzavano fra la natura incontaminata. Ma con la comparsa dell'uomo iniziano i problemi, gli elfi e gli gnomi si rifugiarono tra le rocce, mentre le fatine dall'albero solare spesso venivano calpestate dagli uomini disattenti, non sapendo come nascondersi, decisero di trasformarsi in fiore, ed è per questo che se calpestiamo un tarassaco, torna subito eretto perchè dentro la corolla c'è lo spirito delle fate che orgogliose non si fanno abbattere.


I medici cinesi usavano prescrivere il tarassaco fin da tempi antichissimi per trattare numerosi disturbi. I medici arabi del x secolo furono i primi a riconoscere le proprietà diuretiche. Nel medioevo la sua grossa radice veniva usata dalle popolazioni rurali, dopo essere stata torrefatta come succedaneo del caffè e le sue foglie vengono ancora consumate in insalata. 

Originario delle regioni asiatiche, il tarassaco si presenta come un erba perenne, dagli steli cavi, snelli, lattiginosi ognuno dei quali sostiene un fiore giallo e privo di profumo composto da tante minute infiorescenze, che, a maturità raggiunta diventano simili a un piccolo globo soffice e piumoso che disperde in aria i sui pelluzi bianchi e leggerissimi al primo soffio di vento. Il tempo della fioritura va da marzo a ottobre. 

La radice di tarassaco raccolta in autunno contiene in quantità rilevante inulina, fitosteroli, vitamine del gruppo b. Sembra che il tarassaco sia dotato di una marcata proprietà stimolatrice della secrezione biliare. I preparati della sua radice, quindi influenzano positivamente l'attività del fegato.

 Si usano le radici e le foglie del tarassaco che si raccolgono  in primavera e in autunno e che si fanno seccare al sole, per riporle in una scatola pronte all'uso. Le radici vanno ripulite dalla terra e tagliate per il lungo, prima di venire essiccate. 

Si usa per le congestioni del fegato e della cistifellea, stitichezza, intossicazioni, foruncoli, talune malattie dei reni.

RICETTE

1) INFUSO: gr. 20 di foglie di tarassaco, 1 litro d'acqua. Lasciar macerare per 10- 15 minuti, quindi filtrare. Questa dose serve per 2 giorni consecutivi. l'infuso che va sorseggiato lentamente, è indicato come tonico e disintossicante dell' organismo; eccita le funzioni dei reni, del fegato e della cistifellea, favorisce il deflusso della pile, è rinfrescante e lassativo. La cura va continuata per 10-15 giorni.

2) DEPURATIVO: GR. 80  di radici di tarassaco, gr. 30 di radici di gramigna, gr. 30 di radice di bardana, gr.15 di radice di genziana, gr. 10 di radici di liquirizia , 2 litri scarzi di acqua. bollire un oretta e colare. Questo decotto va bevuto in 2 - 3 tazzine al di libera la pelle dai foruncoletti e dai rossori che spesso sono il sintomo di una lenta e non perfetta attività del fegato.

3) ALTRO DECOTTO gr. 50 di tarassaco radice, gr.20 bardana radice, gr. 20 cicoria radice gr. 10 carciofo foglie. Bevuto dopo i pasti un cucchiaio per tazza  da bollire 2-3 minuti. Ha funzioni depurative.

LEMEY.



martedì 5 marzo 2013

AGLIO. ANTIDOTO CONTRO OGNI VELENO






Sin dai tempi più antichi, e in quasi tutti i paesi del mondo, l'aglio è apprezzato come alimento e medicamento. I Babilonesi lo consideravano una delle erbe più importanti per curare il corpo umano.

I Sumeri furono gli inventori della birra all'aglio probabilmente usata dai medici per disinfettare le ferite.  Nell'antico Egitto veniva usato per lenire le punture di insetto, lavare ferite, ulcere e per curare le carie che venivano otturate con aglio pestato e miele selvatico.

Gli Indiani lo usavano per rafforzare il vigore e i Greci per acquistare resistenza, curare reumatismi , asma, tetano, dissenteria, infezioni e cosi via.

Nell'antica Roma i patrizi usavano una mistura di aglio e vino come antidoto contro gli avvelenamenti.

Nel medioevo veniva preparata una bevanda a base di timo e aglio che i pastori utilizzavano come antidoto ai morsi della vipere. Si narra che l'aglio persevera dal contagio della peste, a tal proposito, si racconta che alla nascita  di Enrico IV re di Francia, suo nonno gli frego le labbra con uno spicchio d'aglio.

Nella scuola salernitana veniva consigliato a tutti coloro che dovendo viaggiare erano costretti a bere acque inquinate.

La pianta cresce nelle regioni dell'Africa del nord e dell'Europa del sud.  E' caratterizzata da un bulbo bianco e fusiforme, terminante in un piccolo rizoma e diviso in numerosi spicchi dal sapore acre, che costituiscono la parte commestibile dell'aglio. Si usa oltre che per il suo valore aromatico e nutritivo, anche per purificare e depurare il sangue, per disinfettare l'apparato digerente, ha un azione stimolante sui reni, promuove la digestione (anche se fa venire l'alito pesante). Si può applicare in caso di vermi, ipertensione, artrite, reumatismi, calli, duroni, mal di denti, arterosclerosi, asma bronchiali, piaghe, infiammazioni polmonari e intestinali, bronchite cronica. Non è indicato in caso di irritazione dello stomaco e dell'intestino, malattie della pelle, allattamento.

RICETTE

1) Disinfettante piaghe tagli e ferite. Pestatene due o tre spicchi, aggiungete un cucchiaio o due di aceto è un liquido battericida migliore dell'alcool, che brucia i tessuti già lesi senza uccidere i batteri.

2) Punture di insetti. Da strofinare sulla parte colpita, subito dopo aver tolto il pungiglione.

3)ACNE: Lo si strofina su un foruncolo nascente per bruciarlo prima che si infetti e venga a suppurazione.

4) CALLI E DURONI : Pestato e mescolato all'olio di oliva tiepido, lo si applica su calli e duroni per farli scomparire.

5) VASODILATATORE PER ARTERIOSCLEROSI E IPERTENSIONE : Lo si mette a macerare in alcol puro (qualche spicchio in 1/4 di litro di alcool) per alcuni giorni e se ne prendono quindici venti gocce due volte al di è ottimo anche come antireumatico

6) VERMIFUGHI : 10 spicchi di aglio frantumati , gr 250 di vino bianco finissimo. Lasciar macerare 2 giorni e filtrare. Se ne bevono da 6 a 8 cucchiai al di.

7) PENNELLATURE : spicchi d'aglio tagliuzzati, sciolti in aceto e applicati con un piccolo pennello sulle parti doloranti calmano il mal di denti. 

Sfregare una foglia  o dell'olio essenziale alla menta o per togliere l'odore di aglio.

LEMEY








             

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sabato 23 febbraio 2013

ALOE PIANTA MAGICA



FAMIGLIA   Liliaceae
GENERE       Aloe
SPECIE         sp. Aloe










Nota presso gli egizi con il nome di  "pianta dell'immortalità" secondo alcune testimonianze l'aloe veniva usata durante il processo di imbalsamazione e nei rituali funebri dei faraoni. Inoltre la bellezza di Nefertiti e di Cleopatra veniva attribuita all'uso dell'aloe. I faraoni credevano che la pianta avesse poteri magici.
Comunque sia, è possibile che l'aloe sia stata confusa con il legno di aloe, proveniente dagli alberi di aloe dell'africa orientale. L'olio contenuto nel lignum di aloe veniva usato dagli ebrei per profumare i letti, ungere i corpi durante le cerimonie funebri.
Nella cultura orientale l'aloe è definita "porri gelatinosi" ma l'unico riferimento di utilizzo risale al 1943 e si deve al colonello M. Thomas Tchou di Tzechow, una localita della Cina occidentale ai piedi dell' Himalaia. Nel 1901 egli applicò il gel di aloe su una mano ustionata. Le sue piaghe guarirono in poco tempo. Trentotto anni dopo a Cleveland in Ohio, Tchou incontro il dottor Cole, che gli suggeri di usare l'aloe  per curare le ustioni dalle radiazioni. Tchou si rese conto che era la stessa pianta usata anni prima.
Le culture orientali ritenevano che l'aloe avesse proprietà magiche in grado di assicurare buona salute, felicità prestanza sessuale e lunga vita.
Nella guida alla sessualità per eccellenza, ossia il Kamasutra indiano, all'aloe vengono attribuite qualità afrodisiache.
Secondo una tradizione popolare, Cristoforo Colombo portò con sè durante il suo primo viaggio nel Nuovo Mondo, delle piante di aloe per scopi medicinali.
Il primo aloe menzionato invece in materia medica è quello di Socrota. Dopo la conquista di quest'ultima da parte delle truppe di Alessandro Magno i Greci presero a coltivare la pianta apprendendo dagli indigeni l'uso del suo succo.
Le altre 200 specie di aloe che vegetano per lo più in Africa sono uno degli aspetti caratteristici dei paesaggi per i lunghi pennacchi di colore rosso, giallo e arancio costituiti dalle loro infiorescenze.
Attualmente quelle più diffuse in commercio sono l'Aloe vera e l'arborescens, la prima per la maggior quantità di gel e la seconda per i suoi principi attivi un 35% in più rispetto la vera. L'Aloe vera è   anche maggiormente consigliata per uso esterno mentre l'Arborescen per uso interno.

APPLICAZIONI: digestioni difficili, stitichezza, fermentazioni intestinali, la sua mucillaggine con un ph 4,5, che si presta molto bene alla detersione delle mucose esercitando per altro un azione lenitiva, cicatrizzante e riparatrice dei tessuti lesi, è quindi indicata per tutte le patologie e per la cosmesi della pelle. Fa da schermo ai campi elettromagnetici.

CONTROINDICAZIONI : l'Aloemodina presente dell' aloe che a grandi dosi ha un forte effetto lassativo ne sconsiglia l'uso in gravidanza, allatamento, periodi mestruali, nefriti, emorroidi infiammazioni della vescica urinaria, dei reni dell'intestino. Non ha controindicazioni per uso esterno.

SI USANO : Le foglie che vengono incise con un coltello per estrarre un succo concentrato e amarissimo, il quale viene evaporato ad altissime temperature, rappreso, seccato, e ridotto in polvere.

RICETTARIO 
- A piccole costanti dosi (GR. 0,02 - 0,03) è un eccellente digestivo e uno stimolante delle secrezioni gastriche. Per questo viene infatti usato, da tempi immemorabili, per la preparazione di amari, di aperitivi, di digestivi.
- A dosi più elevate : (gr. 0,25 - 1) l' aloe diventa purgativo e svuota blandamente ma sicuramente anche il più pigro intestino, senza irritare lo stomaco. L'uso giornaliero non ne abitua il corpo ne perde  di efficacia. 

LEMEY.



venerdì 22 febbraio 2013

SOLE, ARIA E LUCE - fondamenta del nostro benessere


                         
                 
                                       
         
Dal sole discende ogni vita materiale, ma per arrivare fino a noi ha bisogno di condensarsi di trasformarsi. La sua prima trasformazione è l'aria, che è la condensazione della luce solare, base di vita per tutto ciò che esiste.
L'aria è dunque un importante elemento di vita non solo dell'uomo ma di ogni essere e di ogni cosa, poichè tutto respira. Senza aria non può esserci vita.
La nostra nascita è rivelata da un soffio di vita, la nostra vita comincia con un ispirazione e finisce con una esalazione.
L'aria vivifica e penetra tutte le parti del nostro corpo. Tutte le nostre cellule respirano. Il nostro organismo ha un gran bisogno d'aria.
Lo sapevano bene i nostri progenitori che fin dall'antichità vivevano  la maggior parte della loro vita a contatto con gli elementi della natura. Si ritiravano in casa solo per dormire e spesso nelle stagioni calde amavano riposare all'aperto.
La casa era spesso una capanna aperta, con finestre senza vetri per far passare l'aria. Addirittura i Sassoni, abitatori del nord europa, vivevano in capanne di legno con grandi fenditure. I Romani e i Greci, sebbene conoscessero l'arte di fabbricare il vetro, non lo usavano mai per chiudere le finestre della loro casa.
E' solo intorno al IV secolo che si comincia a vivere in case chiuse e sempre più si ci allontana dal contatto con aria, sole e luce.
Ai nostri giorni si è sviluppata quasi una sorta di fobia verso le correnti e il sole. Si sentono "esperti" invitare le persone a evitarli, perchè considerati causa di numerose malattie.
Nonostante ciò i raffreddori non colpiscono chi è abituato a vivere all'aperto, ma chi sta tutto l'anno in ambienti chiusi e malsani e per un breve istante si espone all'aria fresca.
Ci siamo sempre più allontanati dagli istinti naturali e abbiamo preferito la sicurezza della ragione e della logica , gli agi della vita moderna hanno viziato le nostre abitudini rendendoci delicati e fragili.
Dobbiamo sfatare la credenza che l'aria fresca faccia male: è importante aprire le finestre anche d'inverno per far circolare l'aria.
L'aria fresca non è malsana ma è il nostro corpo ad essere diventato debole e gracile.
Lo stesso discorso vale per la luce solare, a parte il sole preso delle ore più calde del periodo estivo.
La vita è possibile solo in sua presenza, ma sempre di più viviamo in ambienti illuminati artificialmente e ce ne ripariamo più che possiamo. Probabilmente non ci rendiamo nemmeno conto di quanto ci proteggiamo dal sole: per ricevere in casa la quantità di radiazioni ultraviolette di circa due minuti di sole dobbiamo stare dietro le finestre per oltre venti ore.
Quanto incide sulle malattie invernali la mancanza di un adeguata esposizione alla luce solare? Come mai si arriva intorno a gennaio- febbraio e si ci ammala frequentemente? Non è per il freddo ma bensi' perchè  abbiamo esaurito la scorta di energia solare assorbita durante i mesi estivi, quindi siamo più deboli e indifesi.
Inoltre non dobbiamo scordarci l'azione fondamentale che la luce del sole svolge sull'umore e gli stati mentali.
Lemey